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Davide Travelli

Se non affronti la paura tutti i giorni, diventi sempre più debole, non più forte. – Tony Robbins Qualche giorno fa ero su un camion circondato da indios de La Guajira, lembo di deserto nella punta più a nord del continente sudamericano – terra di confine tra Colombia e Venezuela. Ero su camion, invece che sulla mia bici, ero intontito, con una mano e il collo che mi ardevano e bernoccoli in testa che pungevano. Con un sorriso stampato in faccia, bevevo una sorta di rum indigeno preparato con lo

L’uomo è misura di tutte le cose: di quelle che sono, in quanto sono, di quelle che non sono, in quanto non sono. – Protagora Ormai sono alla latitudine di Mosca – così m’incoraggiavo lungo l’Alaska Highway pensavo che ormai non potesse più fare tanto freddo. Conoscevo (anche se relativamente) il clima di Mosca a settembre. Dall’inizio del viaggio da Prudhoe Bay in Alaska mi ero accorto che più dei chilometri infatti era importante misurare la mia latitudine, capire di quanto scendevo, se la strada scendeva in linea retta o

La miglior definizione di una vera avventura è un viaggio dal quale si potrebbe non tornare indietro vivi – e sicuramente non più la stessa persona. – Yvon Chouinard, Let my people go surfing Una mattina calda, umida e saliscendi lungo la costa accompagnavano la ripresa del viaggio in bicicletta dopo una notte passata campeggiando sulla spiaggia a Boca de Iguana, Messico. A torso nudo, grondante sudore in un strappo più lungo degli altri ho controllato il mio contachilometri e mi sono accordo di aver passato la soglia dei 10,000

A quel tempo danzavano per le strade come pazzi, e io li seguivo a fatica come ho fatto tutta la vita con le persone che mi interessano, perché le uniche persone che esistono per me sono i pazzi, i pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d’artificio gialli che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiarela luce azzurra e

Lasciare New York, non è mai facile (mi sta facendo a pezzi). Ho visto la luce svanire – R.E.M “Leaving New York” 22/12/2015 Hmm…pesante. Troppo pesante. Troppo carico. Impossibile continuare il viaggio in questo modo. Ho le gambe dure. Non faccio più velocità. Non ci sono abbastanza ore di luce per fare chilometri. Fa’ più freddo del previsto. Questi sono solo alcuni dei pensieri che assillavano la mia mente appena lasciato San Francisco. Non sono l’unico che ha problemi a riprendere il viaggio dopo una lunga pausa, leggendo i racconti

Quando sono arrivato a Fairbanks a casa di Ben, colui che aveva accettato di ospitarmi tramite warmshowers.org (ma Ben è molto attivo anche su Couchsurfing) c’era ad aspettarmi un pacchetto che Cyndie, marketing manager di Skyroam mi aveva inviato. Skyroam produce un hotspot con una SIM virtuale. Significa poter viaggiare con questa scatolina che crea un hotspost personale al quale collegare tramite Wi-Fi fino a 5 dispositivi: il proprio cellulare/i, laptop, tablet, ereader (Kindle e simili) e quant’altro vi portate in vacanza e volete connettere a Internet senza svenarvi in

Un viaggio si misura meglio in amici che in miglia. – Tim Cahill Ho pedalato per due mesi da solo, per la maggior parte tempo in lande desolate, giornate scandite dagli elementi. La cultura ellenica ne elencava quattro: fuoco, terra, aria ed acqua. Secondo Aristotele a questi se ne aggiungeva un quinto, l’etere o anche la quintessenza. La considerava essenza del mondo celeste al contrario delle quattro terrestri e credeva che l’etere fosse eterno, immutabile, senza peso e trasparente. Gli alchimisti addirittura credevano che l’etere fosse il composto della pietra

Non esistono condizioni meteo avverse. Esistono solo uomini arrendevoli. – Aldo “Rock” Calandro   Martedì 8 settembre 2015 Mi piacerebbe aver già narrato di come ho superato la Dalton Highway, della mia partenza da Deadhorse, Prudhoe Bay, del mio faccia a faccia con un grizzly, dell’ipotermia alle mani, delle giornate di pioggia incessante, della neve, del dolore di montare e smontare la tenda al freddo con i guanti inzuppati e gelidi, i pasti saltati per la stanchezza o il freddo o la paura degli orsi, del non potersi muovere nel

Appena arrivato a BrooksCamp in Deadhorse ho trovato ad attendermi un pacco da 100%FOOD con due buste da 3.33Kg di prodotto. 100%FOOD si è impegnata a fornirmi i loro pasti completi per la durata del viaggio e di modificare la formula in base alle mie esigenze. Dalla nuova formulazione, dopo averla testata sul campo, potrebbero fare una nuova linea – spero ci mettano il mio nome! L’idea di partenza era di usare 100%FOOD per un pasto giornaliero, la colazione ad esempio. Dopo alcune considerazioni pratiche ho deciso di alimentarmi quasi

I due mesi trascorsi a preparare questo viaggio mi hanno letteralmente distrutto a livello nervoso, tanti i problemi, tanta la burocrazia, tanti gli intoppi, tante le informazioni da digerire. Finalmente prendo qualche ora tutta per me, come suggeritomi da Alastair Humphreys, prendo la bici, zaino con acqua, qualcosa da mangiare, una felpa e una maglietta, tenda, materassino, luce frontale, tracciatore satellitare e poco altro. Arrivo in bici dopo pochi chilometri alla casa del mio amico Daniele e lascio lì la bici. Proseguo a piedi verso la sommità del Monte Misma.

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