Dormire sulla sommità: una prova prima di partire per l’Alaska

I due mesi trascorsi a preparare questo viaggio mi hanno letteralmente distrutto a livello nervoso, tanti i problemi, tanta la burocrazia, tanti gli intoppi, tante le informazioni da digerire.

Finalmente prendo qualche ora tutta per me, come suggeritomi da Alastair Humphreys, prendo la bici, zaino con acqua, qualcosa da mangiare, una felpa e una maglietta, tenda, materassino, luce frontale, tracciatore satellitare e poco altro. Arrivo in bici dopo pochi chilometri alla casa del mio amico Daniele e lascio lì la bici. Proseguo a piedi verso la sommità del Monte Misma.

Arrivo in cima che e’ già buio. Trovo un posto per montare la tenda (senza la flysheet – è sufficientemente caldo) faccio qualche foto e mi godo la notte sotto le stelle. Alle 6:15 vengo svegliato da due ragazzi che si divertono suonando la campana che è sulla croce posta sulla sommità.

A parte essere stato crivellato dai tafani nel salire è una grande sensazione dormire all’aperto. Speriamo che in Alaska nel circolo artico con temperature decisamente inferiori sarà comunque piacevole.

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