Remember me my love, I’m the one you’re dreaming of Going for a ride, I’ll keep you warm inside I’m gonna roll up the sidewalk, I’m gonna tear up the ground Comin’ round to meet you, The long way round Sooner or later, I’ll get me off this track Gotta do what it is that I do and then I’m – coming back Got sun in my face, sleeping rough on the road I’ll tell you all about it, when I get home Gonna roll up the sidewalk, I’m gonna
Vivi, viaggia, avventura, benedici, e non dispiacerti. – Jack Kerouac È passato praticamente un mese dal mio arrivo a Ushuia, città più australe del mondo, nella Patagonia e punto d’arrivo della mia traversata del continente americano da punta a punta. Dalla costa dell’Oceano Artico in Alaska alla Terra de Fuoco in Patagonia. È passato un mese gia’, ma un mese frenetico di preparativi, di cambio di attrezzatura, di cambio continente. Pensavo che arrivando a Ushuaia e terminando la tappa americana avrei avuto un po’ di tempo per me, per assaporarmi
La felicità è vera soltanto se condivisa ― Christopher McCandless Partiamo subito dalla conclusione: per me, il cicloviaggio è un’attività che va intrapresa da soli, per lo meno per la maggior parte del tempo in una lunga avventura. Numero di compagni: zero è l’ideale, uno accettabile, due o più sono una folla. Ho viaggiato per molto tempo solo; a volte con un amico oppure un compagno/a conosciuto per la via oppure con delle coppie o addirittura un gruppetto. Così dopo quasi due anni di vita sulla strada ho concluso che per
“Dovunque tu vada, mi piacerebbe ricevere una bella cartolina.” ― Lailah Gifty Akita “Mia madre è una grande artista, ma ha sempre trattato i suoi quadri come cartoline minori. Se avesse perseguito, lei sarebbe stata una grande artista. Invece ha sempre guardato dall’alto in basso la sua arte.” ― Isabel Allende Il mio viaggio è lungo. Quello che cerco di fare è vivere nel modo più frugale e stoico possibile. Il mio budget giornaliero è ben al disotto di 3/5€ al giorno. La maggior parte dei giorni non spendo più
Se non affronti la paura tutti i giorni, diventi sempre più debole, non più forte. – Tony Robbins Qualche giorno fa ero su un camion circondato da indios de La Guajira, lembo di deserto nella punta più a nord del continente sudamericano – terra di confine tra Colombia e Venezuela. Ero su camion, invece che sulla mia bici, ero intontito, con una mano e il collo che mi ardevano e bernoccoli in testa che pungevano. Con un sorriso stampato in faccia, bevevo una sorta di rum indigeno preparato con lo
A quel tempo danzavano per le strade come pazzi, e io li seguivo a fatica come ho fatto tutta la vita con le persone che mi interessano, perché le uniche persone che esistono per me sono i pazzi, i pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d’artificio gialli che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiarela luce azzurra e