Lasciare New York, non è mai facile (mi sta facendo a pezzi). Ho visto la luce svanire – R.E.M “Leaving New York” 22/12/2015 Hmm…pesante. Troppo pesante. Troppo carico. Impossibile continuare il viaggio in questo modo. Ho le gambe dure. Non faccio più velocità. Non ci sono abbastanza ore di luce per fare chilometri. Fa’ più freddo del previsto. Questi sono solo alcuni dei pensieri che assillavano la mia mente appena lasciato San Francisco. Non sono l’unico che ha problemi a riprendere il viaggio dopo una lunga pausa, leggendo i racconti
Quando sono arrivato a Fairbanks a casa di Ben, colui che aveva accettato di ospitarmi tramite warmshowers.org (ma Ben è molto attivo anche su Couchsurfing) c’era ad aspettarmi un pacchetto che Cyndie, marketing manager di Skyroam mi aveva inviato. Skyroam produce un hotspot con una SIM virtuale. Significa poter viaggiare con questa scatolina che crea un hotspost personale al quale collegare tramite Wi-Fi fino a 5 dispositivi: il proprio cellulare/i, laptop, tablet, ereader (Kindle e simili) e quant’altro vi portate in vacanza e volete connettere a Internet senza svenarvi in
Un viaggio si misura meglio in amici che in miglia. – Tim Cahill Ho pedalato per due mesi da solo, per la maggior parte tempo in lande desolate, giornate scandite dagli elementi. La cultura ellenica ne elencava quattro: fuoco, terra, aria ed acqua. Secondo Aristotele a questi se ne aggiungeva un quinto, l’etere o anche la quintessenza. La considerava essenza del mondo celeste al contrario delle quattro terrestri e credeva che l’etere fosse eterno, immutabile, senza peso e trasparente. Gli alchimisti addirittura credevano che l’etere fosse il composto della pietra
Non esistono condizioni meteo avverse. Esistono solo uomini arrendevoli. – Aldo “Rock” Calandro Martedì 8 settembre 2015 Mi piacerebbe aver già narrato di come ho superato la Dalton Highway, della mia partenza da Deadhorse, Prudhoe Bay, del mio faccia a faccia con un grizzly, dell’ipotermia alle mani, delle giornate di pioggia incessante, della neve, del dolore di montare e smontare la tenda al freddo con i guanti inzuppati e gelidi, i pasti saltati per la stanchezza o il freddo o la paura degli orsi, del non potersi muovere nel
Appena arrivato a BrooksCamp in Deadhorse ho trovato ad attendermi un pacco da 100%FOOD con due buste da 3.33Kg di prodotto. 100%FOOD si è impegnata a fornirmi i loro pasti completi per la durata del viaggio e di modificare la formula in base alle mie esigenze. Dalla nuova formulazione, dopo averla testata sul campo, potrebbero fare una nuova linea – spero ci mettano il mio nome! L’idea di partenza era di usare 100%FOOD per un pasto giornaliero, la colazione ad esempio. Dopo alcune considerazioni pratiche ho deciso di alimentarmi quasi